Il video è una risorsa importante per l’e-Learning, per diverse ragioni: perché permette uno scambio comunicativo più completo, che include le componenti non verbali; perché aiuta a  personalizzare il discorso, rendendolo più coinvolgente; perché permette di mostrare, di far vedere oggetti e azioni reali, invece di raccontarli. Nel Web 2.0 gli strumenti a disposizione di tutti per realizzare, pubblicare e condividere video, hanno determinato un forte rilancio di questo strumento, applicato con strategie diversificate e valorizzato soprattutto in un approccio collaborativo.

1. “Can YouTube and Instagram contribute to classromm learning? Concordia University

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-04/cu-cya041415.php

Data: 2015-04-16

Lingua: inglese

Formato: html

Nell’articolo si parla di una ricerca condotta dalla Concordia University (Canada) che spiega come l’utilizzo dei social e possa rappresentare un ottimo strumento per l’istruzione. Gli studenti ad esempio possono utilizzare Youtube non solo per esprimere la propria personalità tramite video originali, ma possono apprendere nozioni tecniche creando contenuti e guardando le realizzazioni altrui.

 

2. “Film School: To Spice Up Course Work, Professors Make Their Own Videos” di Jeffrey R. Young

http://chronicle.com/free/v54/i34/34a01301.htm

Data: 2008

Lingua: Inglese

Formato: Html

In questo articolo l’autore presenta esperienze di docenti che autoproducono video da utilizzare come materiale formativo per le proprie classi. Il dibattito è tra chi sostiene che i docenti debbano usare video prodotti in modo professionale, per integrare nelle lezioni materiali coinvolgenti, ad alto impatto comunicativo, e chi invece preferisce produrre personalmente i propri video con gli strumenti user-friendly oggi a disposizione di tutti. In questo secondo approccio il docente utilizza il video per mostrare esempi di applicazione degli argomenti spiegati; in questo caso lo stile informale, la situazione reale che viene mostrata, hanno l’effetto di coinvolgere chi guarda; anche ripetizioni ed errori, tipici di video non professionale possono avere uno scopo formativo e stimolare la riflessione su quanto si sta vedendo e ascoltando.

 

3. “Producing Video Learning Objects for E-learning” di Peter J. Fadde

http://www.elearnmag.org/subpage.cfm?section=best_practices&article=46-1

Data: 2008

Lingua: Inglese

Formato: Html

Il fenomeno YouTube, secondo l’analisi dell’autore, ha reso evidente che le persone sono più interessate all’autenticità dei video che alla qualità della loro produzione. Sfruttando questa tendenza, anche un formatore può proporsi come produttore di video, da intendere soprattutto come brevi materiali autoconsistenti pensati per essere integrati in modo efficace nei propri percorsi formativi. L’autore analizza i diversi “format” che possono essere utilizzati per la produzione di video per la formazione: brevi conferenze di esperti della materia, interviste a persone che operano nel proprio settore di interesse, dimostrazioni di procedure, drammatizzazioni di abilità relazionali.