L’adozione dei modelli e-Learning nei corsi di laurea universitaria e per la formazione nella Pubblica Amministrazione costituisce un’importante opportunità di sviluppo: decreti e direttive sono intervenuti a disciplinare questo processo indicando criteri e linee guida che possano garantire la qualità delle soluzioni adottate. Una visione dove si sottolinea la necessità di coniugare l’innovazione con l’interoperabilità, e che sottolinea l’importanza del monitoraggio e della valutazione continua tanto dei risultati formativi quanto della gestione delle iniziative.
In Italia sono in atto ormai da diversi anni processi di sviluppo dell’e-Government, e in generale di promozione dell’innovazione tecnologica in tutti gli ambiti della vita pubblica. Una prospettiva importante, che, sulla scorta delle indicazioni della Comunità Europea, può comportare non solamente una maggiore efficienza dei servizi offerti, ma anche nuove opportunità per tutti di partecipazione e di esercizio della propria cittadinanza.
Parte importante di questo processo è un rinnovato interesse per l’e-Learning, per la formazione basata sulle nuove tecnologie digitali. La formazione online, infatti, consente, abbattendo vincoli di tempo e di spazio, di raggiungere in modo capillare molte più persone rispetto alle metodologie tradizionali; inoltre, può offrire percorsi di formazione continua in grado di garantire un aggiornamento professionale molto più tempestivo.
La scelta di queste nuove metodologie comporta naturalmente un serio investimento: sia dal punto di vista economico, per la dotazione delle necessarie infrastrutture hardware e software, sia dal punto di vista organizzativo, perché cambiano i tempi, le procedure di gestione, le responsabilità e le competenze necessarie.
Per questo, soprattutto nel caso di un soggetto pubblico, è necessario capire come fare le scelte più opportune nell’ampia gamma di strumenti e soluzioni disponibili e come garantire la qualità dell’offerta e dei risultati.
A questa esigenza rispondono gli interventi normativi effettuati dapprima nell’ambito dell’Università (Decreto Ministeriale del 17/04/2003) e successivamente anche per la Pubblica Amministrazione (Direttiva e Linee Guida del 06/08/2004).
L’Università, grazie all’e-Learning, ha la possibilità di offrire nuove possibilità di accesso alle risorse per l’apprendimento (lezioni in diretta o registrate, materiali di approfondimento, dialogo con il docente), anche a studenti residenti in luoghi lontani dalle sedi di facoltà o ostacolati da disabilità. Allo stesso tempo può mettere il proprio patrimonio di sapere a disposizione della formazione professionale, creando nuovi modelli di collaborazione tra sistema educativo e mondo del lavoro.
Oggi, fra l’altro l’Europa promuove diverse iniziative di gemellaggio e scambio culturale tra Atenei di diversi paesi, fondate sull’utilizzo della rete.
Per questo anche le Università Italiane in questi anni hanno iniziato a sperimentare la modalità e-Learning per l’erogazione di corsi di laurea a distanza. Naturalmente un corso che porta ad un titolo di studio fondamentale quale la laurea deve garantire un adeguato livello qualitativo. A questo scopo è diretto il Decreto “Criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle università statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici” disposto dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (M.I.U.R.), in collaborazione con il Ministero per l’innovazione e le tecnologie.
La prima parte del decreto comprende una definizione di “didattica a distanza” in cui si sottolineano come componenti essenziali la fruizione di materiali in rete, l’interattività online con docenti e altri studenti, l’uso di strumenti informatici, l’indipendenza da vincoli di tempo e luogo, l’organizzazione dei contenuti modulare, interoperabile e personalizzabile (con chiaro riferimento ai Learning Object), il monitoraggio continuo del livello di apprendimento, e si auspica la valorizzazione di multimedialità, interattività con i materiali e con le persone, adattività e interoperabilità.
Il corpo del decreto è volto a specificare le procedure burocratiche di accreditamento dei corsi di studio a distanza. Di particolare interesse l’allegato tecnico, che specifica tutti i requisiti metodologici e tecnici che un percorso di formazione riconosciuto deve possedere. Particolare rilievo viene dato alla spiegazione delle modalità di monitoraggio e valutazione dei corsi formativi (per valutare l’effettivo livello di apprendimento raggiunto sono necessarie verifiche e auto valutazioni in itinere e finali, momenti di monitoraggio didattici e tecnici e feedback continui da parte dei tutor), alle modalità di tutoraggio e ai relativi strumenti di interazione utilizzabili per il dialogo con gli studenti (FAQ, Forum, incontri virtuali), alle caratteristiche dellapiattaforma di erogazione (in particolare la capacità di gestire contenuti realizzati secondo standard quali SCORM, funzionalità di monitoraggio e reporting dei dati, capacità di erogare contenuti semanticamente avanzati su canali innovativi quali satellite e televisione interattiva, l’accessibilità) .
Il secondo importante intervento normativo in Italia è la Direttiva ministeriale del 6 agosto 2004 “Progetti formativi in modalità e-Learning nelle pubbliche amministrazioni”, dei Ministri per l’Innovazione e le Tecnologie e per la Funzione Pubblica, integrata con il documento ““Linee guida per i progetti formativi in modalità e-learning nelle pubbliche amministrazioni” elaborato dal CNIPA (Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione).
Il punto di vista della direttiva è, rispetto al decreto per l’Università, molto più centrato sull’aspetto organizzativo: si parla di “progetti” di e-Learning e si indicano criteri su come questi progetti devono essere gestiti e coordinati, con l’intervento di quali ruoli, con quali ricadute sull’organizzazione del lavoro e delle risorse umane.
Per assicurare la qualità dei progetti si sottolinea in particolare la necessità di un’attenta valutazione delle soluzioni tecnologiche e didattiche funzionali al contesto e ai destinatari (prendendo in considerazione anche eventuali soluzioni blended, miste ad aula), di garantire l’interoperabilità e la riusabilità delle soluzioni adottate.
La direttiva esplicita inoltre il ruolo guida del CNIPA nei processi di sperimentazione e valutazione delle nuove soluzioni e-Learning. Per questo è lo stesso Centro ad indicare le “Linee guida” da seguire nei progetti.
Nelle “Linee guida” tutte le indicazioni della Direttiva vengono riprese in modo dettagliato e articolato. In particolare ampio spazio è dedicato alla descrizione delle metodologie didattiche, con un particolare accento sul ruolo attivo dell’utente (stimolato da strategie basate sulla sperimentazione/simulazione di contesti pratici e sulla risoluzione di problemi) e sulla collaborazione nella classe virtuale.
Riguardo ai contenuti, che devono potenziare al massimo la multimedialità e l’interattività ed essere strutturati secondo il modello dei Learning Object, si sottolinea che devono essere possibili diverse modalità di fruizione, che comportino l’uso di diversi canali tecnologici o un ruolo più o meno accentuato delle figure che animano il processo formativo, quali docenti e tutor.
Il documento comprende anche un’attenta analisi dei sistemi di erogazione, descritti nelle componenti Learning Content Management System (per la creazione, archiviazione e gestione dei contenuti), Learning Management System (per l’erogazione e l’amministrazione dei corsi, e per il tracciamento delle attività formative, Virtual Classroom (per la collaborazione sincrona e asincrona tra docente e utenti, o tra gli utenti stessi), sistema di gestione delle competenze, per coordinare la fruizione dei corsi ai bisogni formativi di ciascun utente.
Anche l’attività di valutazione è descritta dettagliatamente nei suoi diversi aspetti: valutazione delle competenze, dei risultati della formazione in itinere e alla fine, dello sviluppo delle fasi del progetto, del valore dell’intervento formativo realizzato.
Si parla, infine, dei costi, delle varie componenti che contribuiscono alla spesa e di come valutare l’opportunità di svilupparle internamente o di affidarle ad esterni, nell’ottica di una collaborazione tra pubblico e privato.
Fonti
“Linee guida per i progetti formativi in modalità elearning nelle pubbliche amministrazioni”
http://egov.formez.it/sites/all/files/lineeguidaelearning.pdf
Data: 6 agosto 2004
Lingua: Italiano
Formato: pdf
“Progetti formativi in modalità e-learning nelle pubbliche amministrazioni”
http://www2.cnipa.gov.it/site/_files/direttiva.pdf
Data: 6 agosto 2004
Lingua: Italiano
Formato: pdf
“Criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle universita’ statali e non statali e delle istituzioni universitarie”
http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dm170403.htm
Data: 17 aprile 2003
Lingua: Italiano
Formato: html
“Evoluzione del mercato e-learning nel sistema Italia” Osservatorio Anee/Assinform 2004
http://www.anee.it/e-learning-la-tecnologia-per-diffondere-la-formazione/#2
Data: 2004
Lingua: Italiano
Formato: html