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Il “mobile” è da anni uno degli elementi più importanti nel dibattito sull’innovazione nell’e-Learning. L’evoluzione tecnologica ha fatto di smartphone e tablet strumenti in grado di abilitare l’utente a produrre e condividere informazioni, anche in formato multimediale, tanto da portare alla nascita (nel dicembre 2014) alla prima conferenza internazionale dedicata proprio al Mobile Learning.

Nel Web 2.0 i dispositivi “mobile” sono uno strumento ideale per creare un continuo collegamento tra vita negli spazi fisici (studio, lavoro, incontri) e uso dei servizi online (social software).

Questo ha delle importanti ricadute nell’apprendimento, sia per veicolare strategie di tipo “informale”, sia per favorire l’immediata applicazione delle conoscenze acquisite in un contesto reale.

 

1. “Cell Phones in Public Schools: A Tool or a Distraction?” di Meris Stansbury

https://www.linkedin.com/pulse/cell-phones-public-schools-tool-distraction-rick-miles

Data: 2015

Lingua: Inglese

Formato: Html

L’articolo mette in evidenza un problema tipico e sempre attuale nel mondo della scuola (ma applicabile anche al mondo del lavoro): il cellulare è visto come strumento di distrazione, usato per “evadere” mentalmente da quello che si sta facendo, chiacchierare con altre persone, giocare, consultare siti per i propri interessi. La sfida invece è saper approfittare della pervasività di questo strumento a fini formativi, proponendo attività di produzione multimediale (video), di personal publishing (blog), di comunicazione e condivisione di informazioni.

 

2. Mobile learnign market worth $37.60 bilion by 2020”

http://www.military-technologies.net/2015/04/13/mobile-learning-market-worth-37-60-billion-by-2020/

Data: 2015

Lingua: inglese

Formato: html

Un analisi del mercato dell’MLearning destinato, secondo una ricerca di mercato, a diventare sempre più importante nei prossimi 5 anni, arrivando a toccare un fatturato superiore a 37 miliardi di dollari (attualmente è a quota 7,98). Nell’articolo si sottolinea il sempre maggiore interesse sull’argomento anche da parte di grandi realtà come IBM e SAP, pronti a investire ingenti quantità di denaro per sviluppare applicazioni per il Mobile Learning.