In un'intervista a Monica Barbara Nicoli, vengono utilizzati spesso termini quali Smart & Connected Cars, tecnologie V2X (Vehicle-to-everything), 5G, Smart Road, Internet dei veicoli. E si precisa che no, non stiamo assistendo a un film di fantascienza: in merito alla mobilità, questo è infatti ciò che ci attende, un sistema interconnesso che, grazie alla tecnologia, fa comunicare veicoli, persone e infrastrutture per una viabilità sempre più intelligente, fluida e meno inquinante.

Facile? No. Però certamente sfidante e soprattutto oggetto di studio di più discipline, come la stessa professoressa spiega nell’intervista.

Mobilità del futuro: per la sostenibilità e per i cittadini

Il panorama della mobilità che ci attende è abbastanza chiaro e delineato. Quello che nessuno avrebbe potuto prevedere è, però, la spinta che al tema della mobilità sostenibile ha dato proprio il Covid. La pandemia ha radicalmente modificato abitudini e percezioni degli italiani.

Qualche esempio? I mezzi pubblici si sono svuotati (e nessuno sino ad oggi è riuscito a studiare una modalità per un uso sicuro dei mezzi di superficie per gli studenti e i lavoratori), così come le metropolitane. Le persone hanno iniziato a usare maggiormente la bicicletta e il monopattino elettrico (che ha subito un incremento nelle vendite del +36% anche grazie al bonus mobilità); alcune grandi città, come Milano, hanno iniziato a costruire ex novo piste ciclabili (35 km per la precisione) per agevolare l’uso di mezzi monoposto e non inquinanti.

smart car mobility

Gli interrogativi che si pongono di fronte a coloro che stanno studiando le smart city e le smart car sono davvero numerosi: da una parte vi è l’esigenza di una maggiore sostenibilità ambientale, emersa con forza proprio nei mesi passati. Dall’altra vi è la necessità di rispondere al bisogno di mobilità dei cittadini: si potrà riprendere a usare i mezzi con sicurezza? Dovranno esserne aggiunti, a fronte di una diminuzione delle auto private? E come sarà il delta-inquinamento, positivo o negativo? E come armonizzare i mezzi alternativi come biciclette o monopattini con la reale possibilità data alle le persone di spostarsi (età, problemi fisici, pericolosità del mezzo, traffico, condizioni meteorologiche avverse…)?

La tecnologia è pronta per la mobilità del futuro e sta facendo passi da gigante: il mondo è talmente tanto in trasformazione che pensare di guidare un’auto davvero intelligente che dialoga con il semaforo e con i sensori della strada non è più fantasia, ma una realtà che si concretizzerà a brevissimo.

Siamo pronti ad una smart mobility?

Sotto questa spinta, che prevede una forte dose di creatività, i ricercatori delle discipline scientifiche sono chiamati a dare il meglio di sé e le figure femminili sono richieste proprio per la loro capacità di usare il pensiero laterale e di immaginare scenari di realtà laddove altri, magari, vedono unicamente problemi insormontabili.

I cittadini di Milano, città che diventa per l’Italia la case history dell’innovazione sulla mobilità, stando al 4°Osservatorio Milano Sostenibile, in larga parte - 69% - affermano di sentirsi coinvolti nel tema sostenibilità; l’83% è pronto ad adottare comportamenti sostenibili. Ciò significa che il momento è arrivato. La sfida del clima è una priorità, le persone sono pronte. I grandi traguardi – come la scomparsa dei mezzi ATM a gasolio nel 2030 – non sono poi così lontani. Finalmente a muoversi – a livello di sensibilità e percezione - non è solamente l’intellighenzia del Paese, ma l’intero sistema dei cittadini.

Gianna Martinengo

Gianna Martinengo
CEO DKTS
Membro dell’Advisory Board di STOA
Fondatrice e Presidente di Women&Tech®
Expertise: Innovazione tecnologica e sociale, E-Learning, Women’s Empowerment

(per maggiori dettagli sul CV, vedi: https://www.didaelkts.it/gianna-martinengo )