Come indica il nome stesso, Sharing Economy significa consumo collaborativo: si tratta di una forma dell’economia della condivisione, che si sta diffondendo sempre più in Italia, dando vita a esperienze quali Car2go e iFoodShare.
Ivana Pais, docente di sociologia economica all’Università Cattolica di Milano e organizzatrice di Sharitaly, spiega che la sharing economy è caratterizzata da tre aspetti fondamentali:
- la condivisione, intesa come l’utilizzo comune di una risorsa
- la relazione orizzontale tra persone e organizzazioni, in cui i confini tra finanziatore, produttore e consumatore vengono meno
- la presenza di una piattaforma tecnologica che organizza queste relazioni digitali, che possono essere supportate e alimentate solo grazie alla fiducia generata da sistemi di reputazione digitale
La Sharing Economy si realizza concretamente attraverso lo sharing in senso stretto (ad esempio, la condivisione dell’auto), il crowding mediante pratiche come il crowdfunding, il bartering, che è il baratto tra privati o aziende, e il making (il movimento dei makers e la riscoperta del fai-da-te).
Ormai può essere considerata un vero e proprio ponte di collegamento tra aziende e startup perché pone al centro dell’interesse il benessere sociale, il consumo consapevole, il risparmio e la riduzione degli sprechi ed elimina l’uso del denaro.
Fonte: Economyup